Matrici

La matrice è uno strumento matematico studiato e utilizzato da oltre 2000 anni.

Ma l’aspetto più interessante (per i non matematici - presente!) è che può essere utilizzata anche nell’analisi qualitativa (analisi di elementi non quantificabili numericamente). Prendiamo ad esempio il comportamento: analizzarlo qualitativamente è assai semplice e il metodo delle matrici ci consente una comprensione approfondita di alcune caratteristiche. Ad esempio, il perché di un comportamento. Oppure un dato comportamento a quale altro è collegabile.

Come è fatta una matrice? Che cos’è?

La matrice è un’analisi sulla base di due variabili contemporaneamente. A dirlo così, sembra molto semplice (e lo è), ma lo strumento produce un risultato sofisticato perché se scelgo bene le due caratteristiche su cui fare la classificazione, i raggruppamenti che ne derivano sono qualificati (descritti) da 2 parametri invece che da 1 solo.

Prendiamo ad esempio (Fig.1) la classificazione di un insieme di persone sulla base di queste 2 caratteristiche: bontà e bellezza (ho prese variabili banali per rendere l’esempio più semplice). Se classifichiamo queste persone prendendo le due variabili contemporaneamente, otteniamo diversi vantaggi:

1. Ci sono 2 caratteristiche in comune per tutti gli elementi di una classe invece che 1 sola.
2. Se abbiamo scelto variabili rilevanti, possiamo comprendere meglio la materia che stiamo analizzando. Se gli elementi che studiamo sono ad esempio clienti, otteniamo informazioni relative il loro comportamento.
3. Se abbiamo spiegazioni sul comportamento, abbiamo informazioni utili a definire una strategia.

Potremmo quasi dire che l’uso delle matrici nell’analisi qualitativa unisce la semplicità del metodo qualitativo, con l’approfondimento conoscitivo che uno strumento di origine matematica consente. Cambiando le variabili cambia completamente il tipo di analisi.

Nella sessione Matrici di profilazione, approfondiremo questo tipo di utilizzo per comprenderemo meglio la potenzialità di questo strumento.